Rispetto ai paesi anglosassoni, la tradizione italiana nel campo delle scommesse è relativamente recente. A parte il Totocalcio, fino al 2000 non esisteva modo legale di scommettere su eventi calcistici. Questo ha portato a uno dei più clamorosi scandali della storia italiana: quello del 1980. Nei seguenti paragrafi esploreremo i momenti chiave della storia delle scommesse sul calcio e sullo sport nella nostra nazione, partendo dalla cronologia qui sotto.
Le radici delle scommesse sportive
Scommettere sui risultati sportivi era una pratica comune già ai tempi dei Romani. Questa consuetudine deriva dai Greci. Gli antichi Greci avevano una grande passione per lo sport (da loro nacquero i giochi Olimpici) e scommettevano sui loro atleti preferiti durante competizioni. A Roma, invece, le scommesse si concentravano sulle lotte tra gladiatori e sulle corse dei carri.
Queste ultime si svolgevano al Circo Massimo, una struttura già esistente dagli Etruschi, ma ristrutturata per volere di Giulio Cesare circa cinquant'anni prima della nascita di Cristo. La passione per le scommesse è perdurata anche dopo le invasioni barbariche, sebbene a livelli ridotti, ed era possibile solo in modo clandestino.
I Romani e le scommesse su gladiatori e corse di carri
Le prime scommesse su eventi sportivi sul suolo italiano di cui abbiamo notizie risalgono all’epoca romana. Questa pratica fu adottata dai Greci, noti per aver creato le Olimpiadi e per la loro passione per le attività sportive. A Roma si scommetteva sulle corse dei carri e sui giochi che si svolgevano nelle arene.
Dal dopoguerra agli anni ’80: Totocalcio e Totonero
In Italia, per avere un gioco a premi legale legato allo sport, bisogna aspettare il 1946. Quell’anno segna un punto cruciale nella storia delle scommesse sul gioco più amato dagli italiani, con la creazione del Totocalcio. Il gioco consisteva nel pronosticare l'esito finale di 12 partite selezionate dall’AAMS (oggi ADM), l'ente responsabile della gestione del gioco.
Si segnava “1” per la vittoria della squadra di casa, “2” per quella in trasferta e “X” per un eventuale pareggio. La schedina aveva costi fissi in base al numero di colonne giocate. Nel 1950 venne aggiunto un match in più e per anni fare “13” è stato il sogno di molti italiani. Dal 2003, le partite sono aumentate a 14, numero che rimane attuale.
1946: Il Totocalcio prende vita
Il primo gioco a premi legale connesso ai pronostici su partite di calcio è stato il Totocalcio nel 1946, un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo iniziale era indovinare l’esito di 12 sfide, numero aumentato a 13 nel 1950 e a 14 nel 2003. Dopo decenni di straordinaria popolarità, il Totocalcio ha progressivamente perso fascino.
Negli anni di massima popolarità del Totocalcio, con migliaia di schedine giocate nei bar e nelle ricevitorie sparse in tutto il Paese, si verificò uno dei più grandi scandali legati al calcioscommesse. Era il 1980 quando Massimo Cruciani, un commerciante di frutta e verdura, fu persuaso da alcuni calciatori della Lazio a puntare sul mercato nero delle scommesse su incontri truccati. I risultati previsti non si verificarono e lui, dopo aver perso una fortuna, denunciò i colpevoli alla Procura di Roma.
Questa fu la scintilla che innescò quello che è noto come Totonero. Molti atleti e addetti ai lavori furono arrestati, ma alla fine nessuno subì condanne penali. Discorso diverso per quanto riguarda l’ambito sportivo. Molti tesserati di varie società di Serie A e B furono esclusi o squalificati per lunghi periodi. Milan e Lazio furono retrocesse e altri club penalizzati di 5 punti in classifica. Sei anni dopo, ci fu l'inchiesta Totonero-bis avviata a seguito di intercettazioni telefoniche. A pagare furono atleti e dirigenti dalla Serie A alla C2.
Nel 1980 esplode il caso Totonero
Nel 1980 scoppiò il più grande scandalo legato al mondo delle scommesse sportive nella storia italiana. Numerosi dirigenti e calciatori di club di Serie A e B furono accusati di aver manipolato alcune partite. Molti di loro furono esclusi o squalificati per lunghi periodi e le squadre coinvolte furono penalizzate o retrocesse (Lazio e Milan).
La svolta degli anni ‘90: scommesse sui Mondiali
La vera svolta nella cronistoria delle scommesse calcistiche in Italia avvenne il 2 giugno 1998, data in cui il settore venne regolamentato grazie al Decreto Ministeriale numero 174. Il primo grande evento su cui fu possibile scommettere fu il Mondiale di Francia ’98. Per partecipare, era necessario recarsi nelle agenzie autorizzate, in quanto non era consentito scommettere online (qui abbiamo discusso la differenza tra le due modalità).
Le opportunità che si aprirono da quel momento furono enormi e in pochi anni, il mondo del betting italiano crebbe enormemente. Questo grazie anche ai capitali ingenti raccolti e al calo d'interesse nei confronti del Totocalcio che, pur essendo ancora attivo, è stato decisamente oscurato dalle numerose opzioni offerte ai tifosi dai bookmaker.
Francia ’98: scommesse legali anche in Italia
Fino al 1998 in Italia era legale scommettere solo sui cavalli e giocare la schedina del Totocalcio. Tuttavia, la vera svolta si è avuta durante i campionati mondiali di calcio di Francia ’98, quando fu consentito alle agenzie di scommesse di offrire quote su alcune partite del torneo. Da quel momento, la cultura delle scommesse nel nostro Paese cambiò radicalmente.
XXI secolo: dall'espansione dell'online al Decreto Dignità
Dall'inizio del nuovo millennio ad oggi, sono stati compiuti passi decisivi nel processo che ha condotto alle scommesse sul calcio come le conosciamo oggi. L'espansione del mercato è stata esponenziale. Uno dei momenti chiave è rappresentato dal Decreto Direttoriale 128, datato 31 maggio 2002. Grazie a questo, gli operatori di scommesse hanno finalmente potuto accettare giocate anche per via telefonica, ma soprattutto tramite web, su tutti i campionati di calcio.
Il Decreto Direttoriale del 2002 apre le porte all'online
È datato 31 maggio 2002 il Decreto Direttoriale numero 128 che ha autorizzato gli scommettitori a piazzare le proprie puntate anche online. I bookmaker hanno quindi cominciato a creare piattaforme online dedicate e a investire fortemente in questa nuova opportunità.
Decreti successivi hanno regolato il betting exchange e stabilito le normative necessarie per ottenere la licenza AAMS (oggi ADM), fondamentale per operare in Italia e alla quale gli operatori devono attenersi rigorosamente. Le nuove possibilità hanno conquistato gli scommettitori italiani, tanto da far ottenere agli operatori online, nel 2015, un fatturato superiore a quello delle agenzie fisiche, grazie anche alla facoltà di effettuare scommesse da dispositivi mobili. A questo successo ha contribuito anche l'introduzione delle betting sul calcio virtuale avvenuta due anni prima.
Introdotti gli eventi virtuali nel 2013
Negli ultimi anni, è stata introdotta una nuova tipologia di betting online che ha subito catturato l'attenzione degli scommettitori italiani: le scommesse sugli sport virtuali. Eventi simulati al computer, tra cui non poteva mancare il calcio, vengono regolarmente trasmessi sui siti di alcuni bookmaker. Tennis, corse di cani, cavalli, auto e moto sono altre discipline simulate.
La legalizzazione delle scommesse sul calcio non è riuscita a prevenire ulteriori scandali legati alla manipolazione delle partite. L’ultimo grande episodio di corruzione è avvenuto nel 2011, noto come Scommessopoli.
Indagini della Procura di Cremona rivelarono un sistema internazionale di combine di partite di calcio che coinvolgeva atleti e dirigenti di club dalla Serie A ai Dilettanti. Molti tesserati (Doni, Conte) furono squalificati e multati, alcuni club subirono penalizzazioni in termini di punti o retrocessioni, come nel caso dell'Alessandria.
2011: un altro grande scandalo
Circa 30 anni dopo il Totonero, il mondo dello sport fu nuovamente scosso nel 2011. Anche in questo caso numerosi atleti e professionisti del settore furono accusati di aver manipolato delle gare. Il fenomeno ha coinvolto tutto il panorama calcistico, dalla Serie A fino alla Lega Dilettanti e si è concluso con pesanti squalifiche e penalizzazioni.
L'ultimo episodio significativo nella storia delle scommesse calcistiche in Italia è legato al famoso Decreto Dignità. Nel 2018, il governo gialloverde M5S-Lega approvò una serie di rigide normative che vietavano a bookmaker e casinò online qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta.
Tra queste, il divieto di sponsorizzare società calcistiche. Entrato in vigore nel 2019, il Decreto Dignità ha messo fine alla presenza dei loghi dei bookmaker sulle maglie di Juve, Milan e Inter, negli stadi e in tv. I bookmaker hanno quindi deciso di investire in sezioni di news o in forme di pagamento specializzato, per aggirare le restrizioni imposte dalla legge.
FAQ
Stiamo ormai giungendo alla conclusione di questa panoramica: se avete ulteriori domande sulla storia delle scommesse calcistiche, contattateci all'indirizzo email info@sitiscommesse.com.
📅 Quando è nato il calcio?
Sebbene le origini del gioco del pallone risalgano all'antica Roma, dove già si amava scommettere, e durante il medioevo in particolare in Italia, il calcio moderno è emerso nell'800 in Inghilterra.
❓ Chi ha creato il calcio?
Il calcio, con le regole attuali, è stato ideato nel 1848 presso l'Università di Cambridge da H. de Winton e J.C. Thring. Tuttavia, le prime scommesse sul calcio sono state legalizzate in Italia solo a partire dal 1998.
🔱 Chi è il dio del calcio?
Per anni Pelè e Maradona si sono contesi il titolo di dio del calcio, mentre oggi Messi e Ronaldo si sono avvicinati, se non superati, questi due grandi campioni del passato. Gli ultimi due fuoriclasse hanno avuto la possibilità di giocare nell'era delle scommesse online, legalizzate dal 2002.
⚽ Qual è stata la prima squadra di calcio della storia?
La prima squadra di calcio della storia moderna è stata lo Sheffield F.C., fondato da Nathaniel Creswick nel 1857. La prima squadra italiana è stata il Genoa, nato nel 1892, ma gli italiani hanno dovuto attendere fino al 1946, con la creazione del Totocalcio, per avere un gioco a premi sul loro sport più amato.
Scritto da: Riccardo Morelli Ultima modifica da: Mattia De Santis Aggiornato il: 22.07.2024